
Blub – l’arte sa nuotare a Firenze
L’estate fiorentina è appena partita e siamo già fronte ad un problema insormontabile, ci sono troppe cose da fare.
Che questa fosse un’estate strana lo si era capito fin da subito. Era ancora freddo quando hanno iniziato ad arrivare notizie incredibili dei musicisti che avrebbero suonato a Firenze. Radiohead, Aerosmith, Placebo, Eddie Vedder, The Carnberries… Praticamente tutti, e tutti insieme. Roba che nemmeno a Woodstock. E ogni giorno un nuovo nome, ancor più clamoroso del precedente. Sembrava la campagna acquisti dell’Inter di Moratti dei tempi d’oro.
Tanto, anzi no, decisamente troppo. In molti hanno pensato ad una bufala “ora ci svelano che era uno scherzo!”. Il fiorentino non è abituato a questa abbondanza. I concerti grossi se li deve andare a vedere a Milano o, quando va bene, a Bologna o a Roma.
Ma soprattutto il fiorentino è abituato a bubare. La polemica è il suo pane quotidiano. “A Firenze non c’è mai nulla da fare” è il suo mantra (prima della rilettura ironica di Lungarno era davvero una delle frasi iconiche della città).
E adesso? Il fiorentino si trova spaesato di fronte a tutti questi eventi. Ogni sera inaugura un nuovo spazio estivo. L’Arno brulica di cibo, concerti, serate, dj set ed eventi di ogni tipo. Adesso persino chi abita a Campo di Marte ha il suo polo culturale! Quando fino a ieri la Guerrina era considerata alla stregua di un caffè letterario vista la penuria di spazi ricreativi.
Eppure qualcuno resiste. Accenna una polemica “I concerti sono troppi! E troppo interessanti. Non è ancora iniziata l’estate e ho già speso tutti i soldi delle vacanze”. Poi arriva la notizia. I Nobraino suonano gratis a Pelago. Pelago. Gratis. Basta è troppo! Non c’è davvero più niente a cui appigliarsi per fare un po’ di sana polemica.
Meno male che tra poco arrivano i fochi di San Giovanni. Almeno quelli siamo sicuri che “l’eran meglio l’anno scorso!”.